L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Tuesday, December 29, 2009

Due

http://zret.blogspot.com/2009/12/due.html

Due

Il mondo materiale pare scisso da una dualità: in esso coesistono armonia e crudeltà, magnificenza e lordume. Giacomo Leopardi, nel celebre passo dello Zibaldone in cui descrive il "giardino delle sofferenze", osserva, con sguardo che potremmo definire gnostico, la natura in cui, di là dalle parvenze amene, si consuma una lotta per la sopravvivenza senza esclusione di colpi.

La riflessione sull'intima natura della natura ha impegnato profeti, filosofi, scienziati, artisti: alcuni vedono nel creato il sigillo divino, altri ritengono che in un mondo voluto da Dio si sia poi infiltrato un sabotatore per deturparlo [1], altri concepiscono la materia come antitesi pura dello Spirito, una "morta gora".

Nel Leopardi maturo l'immagine della natura si sdoppia: da un lato essa ostenta un'immagine gradevole, dall'altro affiora la sua essenza di forza cieca, di volontà tesa solo a perpetuare sé stessa, senza curarsi del destino delle creature, dei loro inani patimenti. Ecco allora la potente e solenne immagine della Natura: nella sua glaciale imperturbabilità, risponde alle domande sgomente dell'Islandese sul non-senso dell'esistenza.

E' quella del poeta recanatese una concezione anti-cosmica non molto distante dalle dottrine dualiste (dagli gnostici ai Catari) che vedono nella creazione ilica una caduta, benché Leopardi non creda in un principio spirituale contrapposto all'universo mosso da forze meramente meccanicistiche.

Il dualismo, con le sue forme più o meno radicali (dal dualismo platonico e neoplatonico con cui il cosmo che è letteralmente "ordine"è salvato, benché sia considerato inferiore all'Idea del Bene o all'Uno, al dualismo temperato del Cristianesimo paolino etc.) ha conosciuto un'inaspettata reviviscenza per mezzo di alcuni orientamenti all'interno dell'Ufologia, anche in forme estreme. Mi riferisco qui, in particolar modo, a Corrado Malanga che si è convinto che esistono due generi di uomini: gli uomini con anima e quelli, invece, che ne sono privi, i cosiddetti umani. Tale dicotomia ontologica ricorda la
distinzione gnostica tra uomini pneumatici (spirituali) ed ilici (materiali). Bisogna ammettere che questa visione è impopolare, ma, a mio parere, potrebbe non essere del tutto infondata. Infatti, prescindendo dal significato che intendiamo attribuire alla parola "anima", sembra che un divario incolmabile separi le persone: da un lato uomini con coscienza, dall'altro esseri simili a vuoti involucri, ad automi. Nel celebre film Matrix tale dialettica è riproposta, quantunque in modo ambiguo, nell'antitesi tra gli uomini e le macchine. Tale contrapposizione è evocata da quei ricercatori che individuano negli extraterrestri conosciuti come Grigi delle unità bioniche.

Il discorso è complesso e costellato di aporie, poiché è pressoché impossibile accordarsi sul valore del termine "anima" e sulle sue caratteristiche. Resta l'impressione che non tutti gli uomini siano uguali sicché talora si è tentati di ventilare ipotesi audaci ed eretiche, ad esempio, ammettendo che le piante possiedano una forma di coscienza e, nel contempo, negando che talune persone siano dotate di interiorità, simili a burattini eterodiretti, a robot menomati. Ancora più ardua è la riflessione sulla possibilità che una macchina possa acquisire, insieme con un'autonomia di pensiero e di azione, un'ombra di io. Il paradosso sarebbe se, in futuro, come in alcuni racconti e romanzi di fantascienza, cominciasse a nascere una progenie di automi senzienti in grado di soppiantare un'umanità meccanizzata e "dis-animata".

Già oggi la differenza tra uomini massificati e computers "intelligenti" è minima.


[1] Gli storici delle religioni e gli antropologi lo denominano demiurgo-trickster.





11 comments:

  1. Qualcuno riesce a trovare un senso in questo delirio del maestro che normalmente sputa nel piatto in cui mangia (ovvero in quel presunto insegnante che e' zrettino)?
    Secondo me, ha esagerato con le canne (che voglia seguire corrado-pinna-di-squalene?)

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  2. frankbat, questo è il ragionamento più profondo che ho trovato dentro il florilegio di minchiate d'o professore di 'sto randazzo, guarda un po' tu se t'è d'aiuto:

    Mi riferisco qui, in particolar modo, a Corrado Malanga che si è convinto che esistono due generi di uomini: gli uomini con anima e quelli, invece, che ne sono privi, i cosiddetti umani.

    Terzo genere: uomini senza cervello, homines non sapiens nulla sottospecie terrazzinus sanremensis.

    ilpeyote primate

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  3. @TDM
    "Mi riferisco qui, in particolar modo, a Corrado Malanga che si è convinto che esistono due generi di uomini: gli uomini con anima e quelli, invece, che ne sono privi, i cosiddetti umani."
    i miei 2 neuroni sono scappati, non so dove! e io vorrei TANTO seguirli!

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  4. A proposito di "terrazzinus sanremensis": nuova foto su leoniero.blogspot.com

    wasp spammone

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  5. ah,gli interminati spazi fra le orecchie del professore......

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  6. andate a vedere il bilancio 2500-2009(giuro che ha scritto 2500 nel titolo) su TE, spettacolare!

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  7. Skeptic said...

    andate a vedere il bilancio 2500-2009(giuro che ha scritto 2500 nel titolo) su TE, spettacolare!
    Tuesday, December 29, 2009 11:24:00 PM GMT+01:00


    diobono, e che cosa sarebbe il "Materiale di facile consumo"?

    ilpeyote che pena comandante clusò ma anche che ridere

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  8. non lo so, ma mi ha fatto schiantare dal ridere...e nel 2009 c'è due volte...

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  9. Che il professore frustrato appartenga alla specie "uomini pneumatici" e' palese.

    Direi 1,8 bar, gonfiaggio con azoto.

    Saluti
    Michele

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  10. Certo che sarebbe stato bellissimo il titolo "A COPPIE DI DUE".

    ilpeyote arturo

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  11. Raffazzonato e indigesto minestrone di argomenti stracotti in altri pentoloni più volte svuotati nei suoi post.
    "DUE" meno meno: ecco il voto che si merita uno Scomponimento del genere!
    Provaci ancora, zret!

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