L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Monday, June 6, 2011

Post mortem

Guardate le fonti.

http://zret.blogspot.com/2011/06/post-mortem.html

Post mortem

I convincimenti popolari (e non solo) vedono nella morte o la fine di tutto oppure il transito sic et simpliciter verso una vita migliore.

E’ necessario, però, non dare nulla per scontato: sebbene siano del tutto marginali e peregrine, esistono delle linee interpretative secondo cui, dopo il decesso, quel quid dell’individuo che sopravvive può essere catturato da entità predatrici. “Questi esseri della mente comune sono in grado di dirottare e trattenere parzialmente, non proprio rapire, l'entità cosciente dei defunti che hanno da poco abbandonato il corpo fisico, sottrarre parecchia energia ed inserire un falso karma, generalmente più sfavorevole di quello che il defunto avrebbe meritato e poi ne accelerano la rinascita”.

Tale scenario appartenente all’Ufologia eretica è già evocato in alcuni testi gnostici come l’Apocalisse di Giacomo, ove si legge: "Ora, quando Giacomo udì queste cose, si asciugò le lacrime dagli occhi e molto amaro [...] Il Signore disse a lui: 'Giacomo, ecco, ti rivelerò la redenzione. Quando sei afferrato e subisci queste sofferenze, una moltitudine si armerà contro di te per afferrarti. E in particolare tre di loro ti ghermiranno - coloro che siedono come esattori di pedaggio. Non solo chiedono il pedaggio, ma portano via le anime con un furto. Quando si cade in loro potere, uno di loro che è a guardia ti dirà: 'Chi sei tu e da dove vieni?' Gli risponderai: 'Io sono un figlio e sono dal Padre'. Egli ti chiederà: 'Che tipo di figlio sei ed a quale Padre appartieni?' Dirai: 'Vengo dal Padre pre-esistente e sono un figlio pre-esistente".

Tradizioni sapienziali pongono l’accento sull’esigenza di affrontare il passo fatale con un consono addestramento: gli Egizi con “Il libro della via verso la Luce” (vulgo “Libro dei morti”), il buddhismo tibetano (Bon), alcune scuole esoteriche dell’antichità, poi confluite in parte nel variegato oceano della Gnosi, ci ammoniscono circa i rischi in cui incorre l’io di chi è impreparato ad affrontare il viaggio nell’ignoto. Le cosiddette lamine orfiche, sottili placche auree datate tra il V sec. a.C. ed il III d.C. poste ed arrotolate all’interno di tombe ubicate nella Magna Grecia, a Creta e nell’Ellade, sono incise con istruzioni per l’aldilà, destinate a guidare nel suo itinerario oltremondano l’anima (?) dell’iniziato. Le istruzioni sono formule che consentono alla psyché di imboccare la via che la riconduce alla sua dimora originaria, celeste. Nelle lamine orfiche la formula è una vera e propria parola d’ordine che il mystes deve pronunziare in risposta ad una precisa domanda. Il mot de passe è “Sono figlio della terra e del cielo stellato”. L’anima sitibonda deve poi abbeverarsi alla fonte Mnemosyne, ossia la sorgente della memoria, altrimenti, avendo obliato le precedenti incarnazioni, ricadrà nel “doloroso ciclo” delle esistenze. Il ricordo, scrive Alessandro Coscia, “inteso come comprensione del senso più profondo della vita, è salvezza dalla morte e recupero del tempo”. Appartiene alla pristina sapienza il concetto di uno psicopompo, il duce dei trapassati nell’Ade, onde essi non si perdano.

Più che ad un “furto di anime”, come paventato dal sibillino e frammentario libello gnostico e da alcuni ufologi, quale Susan Reed, si potrebbe pensare ad una sottrazione di energia per opera di vampiri psichici. In quel limbo, quella terra di nessuno che separa il mondo ilico dalle sfere ultraterrene, le coscienze potrebbero essere alla mercé di larve bisognose di nutrirsi con le energie dei defunti. È plausibile che queste entità siano in grado di generare visioni paradisiache con prati dal verde smagliante, giardini ameni, cieli tersi e luminosi…? Sono i magnifici paesaggi che i protagonisti delle esperienze di pre-morte ricordano di aver ammirato estasiati, dopo aver di solito percorso un tunnel il cui sbocco era inondato da una luce sfavillante. Codesti luoghi sono il frutto di un elaborato inganno teso ai danni di “anime” poi ghermite per essere incluse in involucri atti ad ospitare memorie “esterne”? Crediamo di no, ma, se così fosse, un’eventuale metensomatosi (meglio che metempsicosi) assumerebbe un significato sinistramente… alieno.

Fonti:

A. Coscia, La fonte sacra di Mnemosyne, 2011, in Fenix n.31
M. Tenan, Primo contatto, 2011
Zret, Ladri di anime, 2011
Id., La strage degli ufologi, 2010



6 comments:

  1. E' quasi ammirevole come amorevolmente e caparbiamente riesca a coltivare i suoi incubi.
    Nel tempo rincorre, riprende, ripropone i suoi deliri in un bisogno disperato di condivisione.
    No, grazie, goditeli da solo!

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  2. Il post che ti aspetti di trovare sul blog del professore.

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  3. Molti sciacomici sono paranoici, pessimisti, hanno una visione negativa della vita, ecc.

    Ma zrettino li batte tutti, di molte e molte lunghezze!
    Vedessi la vita negativamente un decimo di come la vede lui, mi sarei gia' buttato dal ponte!
    Che sia da TSO, comincio a convincermene veramente.

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  4. Della serie: "allegria!"

    'o professò cogliò ha gli stessi sentimenti di gioia di un condannato a morte dopo che è stato atrocemente torturato per settimane.

    ilpeyote ottimista che il bicchiere è mezzo pieno (di veleno)

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  5. H.P. Lovecraft dai suoi sogni ed incubi ha tratto degli autentici capolavori di horror cosmico.
    Antonio Marciano' dai suoi riesce a trarre solo una accozzaglia di frasi incomprensibili che sembrano essere messe giu' a caso ...

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