L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Saturday, January 14, 2012

Un’esperienza di pre-morte raccontata da Gregorio Magno (prima parte)

http://zret.blogspot.com/2012/01/unesperienza-di-pre-morte-raccontata-da.html

Un’esperienza di pre-morte raccontata da Gregorio Magno (prima parte)

Gregorio Magno nei “Dialogi” riferisce un episodio meraviglioso che oggi definiremmo, usando l’espressione coniata dal dottor Raymond Moody Jr, “esperienza di pre-morte”. [1] E’ proprio Moody Jr a riportare il passo tratto dai “Dialogi”, per dimostrare che le near death experiences non sono un fenomeno peculiare dei nostri tempi, poiché se ne rintracciano testimonianze anche nell’antichità (si pensi al cosiddetto mito di Er, dipanato da Platone nella “Politeia”) e nel Medioevo. In effetti, l’aneddoto inserito nell’interessante saggio “La vita oltre la vita”, manifesta non pochi tratti tipici dei resoconti dovuti ai “redivivi”, sebbene in un’ottica religiosa, laddove le dichiarazioni dei “resuscitati” attuali sono pervase da una spiritualità alquanto lontana dai dogmi delle religioni positive. Gli stadi delle esperienze al confinetra la vita e la morte, sono stati individuati dagli studiosi e così, di solito, elencati:

- Cessazione dell'attività cardiaca

- Uscita dal corpo fisico e collocazione del corpo astrale sopra la posizione reale del soma

- Visione degli eventi che occorrono nella sala operatoria ed impossibilità di comunicare con le persone ivi presenti

- Sensazione di un benessere indescrivibile

- Viaggio improvviso attraverso l'oscurità (spesso descritta come tunnel) con allontanamento dalla zona in cui è posto il corpo fisico

- Esame e considerazione delle esperienze della propria vita

- Ingresso in un luogo ricco di particolari luminosi e colorati, con sensazioni di serenità e di amore che avvolgono il nuovo arrivato

- Incontro con entità disincarnate, che possono essere i propri congiunti già deceduti o entità spirituali ignote, o divinità della propria religione

- Ritorno, spesso contro voglia, nel proprio corpo fisico, dopo l'avvertimento di non aver ancora concluso la propria avventura terrena

- Riluttanza a raccontare ad altri il tipo di avventura vissuta

- Nuovo modo di concepire la morte

- Nuova scala di valori

- Cambiamento del modo di vivere [2]

Gregorio Magno racconta di un soldato che ritorna dalla “morte”: vivida è la raffigurazione dell’aldilà e della sorte d’un uomo d’affari, Stefano, originario di Costantinopoli. La relazione, che manifesta molte analogie con i vissuti dei “resuscitati” esaminati da Moody e da altri ricercatori, se ne discosta, laddove è rappresentato il ponte, struttura che, nella tradizione mazdea ed islamica, lo spirito del defunto attraversa. Se costui è malvagio, il ponte si assottiglia sempre più, finché l’anima precipita nell’Ade, se il trapassato è un giusto, invece, avanza senza difficoltà verso il Paradiso. Archetipi, reminiscenze di episodi realmente vissuti, invenzioni letterarie? Ciascuno giudichi liberamente.

[1] Gregorio I Magno (Roma, 540- ca 604), papa dal 590 all’anno della morte, di famiglia patrizia, fu prefetto di Roma (573) e, dopo la conversione alla vita monastica (578), diacono e nunzio di Pelagio II a Costantinopoli, alla corte del basiléus Tiberio. Eletto al soglio pontificio, valorizzò l’esperienza politico-amministrativa acquisita, riordinando il patrimonio della Chiesa, provvedendone ai bisogni di Roma colpita dalla peste e minacciata dai Longobardi. Inviò in Britannia, ai fini di evangelizzare l’isola, una missione di monaci guidata da Agostino, il futuro arcivescovo di Canterbury. Delle sue numerose opere si ricordano le Epistole, in 14 libri, i Dialogorum libri IV de vita et miraculis patrum Italorum et de aeternitate animarum, notevoli per la biografia di Benedetto da Norcia, il Liber regulae pastoralis, dove è delineato il ritratto del “perfetto vescovo”, un commento in 35 libri a Giobbe (Moralia in Iob), numerose omelie. Scritte in uno stile piano ed elegante, le opere di G.M. esercitarono un influsso determinante sulla cultura del Medioevo.

[2] Un’altra scansione, più concisa e che differisce in un solo aspetto, comprende le seguenti tappe: percezione di un suono, attraversamento di una galleria, senso di pace, inesprimibilità, abbandono dellinvolucro materiale, assunzione del corpo “sottile”, incontro con esseri spirituali, colloquio con l’essere di luce, film della vita, ritorno sulla terra.

3 comments:

  1. LABEL: C O G L I O N E

    ilpeyote usiamo il giusto aggettivo, straccione è riduttivo

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  2. bungee ha detto...
    Ciao Zret,
    ma che, ci stiamo preparando ... ?
    Ecco perché cerco a "comportarmi bene" qui. :-)

    Sicuramente è sulla buona strada.
    E Zret è lapalissiano...
    Meriterebbe uno studio ad hoc il vissuto di coloro che hanno tentato il suicidio: le loro relazioni sono dire e lugubri.

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  3. Meriterebbe uno studio ad hoc il vissuto di coloro che hanno tentato il suicidio

    ilpeyote ossimoro

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