L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Tuesday, June 19, 2012

Senz'arte e senza palle


http://zret.blogspot.it/2012/06/senzarte.html

Senz'arte

Nella nostra società sempre più martoriata molti cercano una via di fuga nella letteratura e nel cinema d’evasione. E’ un atteggiamento che testimonia la debolezza dei fruitori e, nel contempo, la forza di un mercato che, attraverso pallidi simulacri della vera arte, crea un’oasi di plastica per uomini ormai incapaci di apprezzare i valori estetici.

Già di per sé il romanzo (ed escludo qui i romanzi aperti e policentrici) è un genere, per così dire, autoritario, poiché il narratore guida il lettore attraverso i percorsi più o meno obbligati della storia. Figuriamoci la narrativa attuale che, priva di qualsiasi profondità e pregio, è concepita per un intrattenimento non meno becero di tante pellicole triviali e delle scadenti serie televisive in voga. Il carattere autoritario e gerarchico del romanzo è qui accentuato: siamo destinatari di prodotti che impongono la loro distorta visione del mondo, traducendosi non solo in una perdita di tempo, ma pure in un volgare indottrinamento.

Il gusto del pubblico medio-basso si muove tra due poli solo apparentemente opposti: tra l’edonismo più piatto che spinge a leggere il romanzetto con cui ci si gode una mezz’ora di svago, e l’attrazione masochistica per cose dove sono esibiti ed enfatizzati i mali del mondo. Ecco allora spiegata la popolarità di dibattiti televisivi che evidenziano l’oscena scena della “politica”, il successo di telefilm che indulgono al grandguignolesco, incorniciato nel solito sciropposo dualismo “buoni contro cattivi”, in cui i “buoni” sono gli intrepidi eroi della C.I.A. e dell’F.B.I., mentre i “cattivi” appartengono immancabilmente ad Al Qaeda o a cellule affini. Le due tendenze sono accomunate da un fine compensatorio e consolatorio: il libercolo mi permette di dimenticare le brutture della vita, la trasmissione ed il filmetto orrendi mi elargiscono la speranza (ingannevole) che, alla fine, trionferà il bene, sotto forma di happy end o di Di Pietro che “non sa parlare, ma dice le cose come stanno”. Oggi poi il volgo trova uno sfogo per le sue frustrazioni nella demagogia di Grillo e nel "Movimento cinque stalle"...

In verità la “letteratura” attuale non si discosta molto da questi cliché per soddisfare i gusti di un pubblico privo del tutto di buon gusto, ignorante e superficiale. L’arte vera non promette fughe in paradisi artificiali né è sinonimo di mera distrazione: l’arte vera è problematica, contraddittoria, critica. Sprona a porsi domande, incalza il fruitore, squaderna il mondo con la sua ineliminabile contradditorietà, le sue sfaccettature.

La lettura o la visione di un quadro, di una scultura etc. sono uno sprone ad interrogare la realtà, attraverso il pensiero e la poetica dell’artista. Così, non solo il saggio, in quanto testo euristico, offre più prospettive rispetto al romanzo (al romanzo medio), ma soprattutto il saggio che si destruttura, rifiutando le facili tentazioni dell’ordine compositivo e della tesi precostituita. Emblematici, a tale proposito, sono gli "Essais" di Michel de Montaigne, libri dove le considerazioni si dipanano senza obbedire ad un rigido criterio, ad un disegno unitario. Anzi, se proprio cerchiamo una parabola negli "Essais", è quella provocatoria ed eccentrica di un discorso che, tra innumerevoli excursus, aneddoti, ricordi, dalle vette delle questioni più alte scende verso la prosaica pianura delle necessità fisiologiche.

Non si intende affermare che l’arte prescinda dal piacere, ma è un piacere raffinato, intelligente, non disgiunto dalla riflessione. Omero scrisse i suoi poemi per un uditorio che cercava il diletto, ma per il quale soprattutto delineò un sistema di valori ed una Weltanschauung in cui i Greci si riconoscevano. Omero fu filosofo, maestro di vita, vate, oltre che egregio poeta.

Possibili verità non sono contenute in un solo testo, piuttosto in un’infinità di opere. E’ proprio ciò che ci sembra meno attuale ad essere di rovente attualità. Le lingue estinte sono più vive che mai, mentre la superfetazione tecnologica è una macchina di morte nata morta. Il programma televisivo incentrato su questioni sociali ed economiche è un’accozzaglia di sciocche menzogne. E’ del tutto inutile ed inopportuno commentare i discorsi dei politici, poiché le loro parole sono o insensate o ipocrite.

La scienza del C.I.C.A.P. è come la pubblicità, falsa e scintillante, volta solo al profitto… piena, però, di cariatidi, invece che di belle donne. [sarai bello tu]
 

14 comments:

  1. Belle donne? anche se ci fossero, nessuna lo prenderebbe in considerazione!
    Inoltre, disprezza tanto i gusti letterari del "popolo medio-basso" ma intanto quello che scrive lui lo leggono solo 2 sfigati! E così rosica rosica...

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  2. Caro Antonio, come al solito pecchi di superficialità e di arroganza.

    Un romanzo, è un opera, un impegno artistico, una cosa che ti è sconosciuta in parte.

    E' vero che attualmente anche la letteratura è divenuto prodotto di massa, merce per menti povere, ma preferisco una ragazzina che legge Twilight ad un demente che legge le tue idiozie.

    Almeno loro sanno qual'è la differenza tra fantasia e realtà.

    Certo si riempiono la testa di ideali da operetta, ma almeno sono ideali sani.

    Molte persone amano leggere per svagarsi, per distrarsi dalle brutture del quotidiano, e che c'è di male in questo?

    Nulla.

    Ognuno ha il diritto di godere dei piaceri che preferisce, e se ama leggere un romanzo, smielato, melenso, stomachevole, bene, non farà cultura, ma almeno arricchisce un po' il vocabolario, non sarà arte, ma almeno fa passare piacevolmente qualche momento.
    Se gli piace andare a vedere un filmaccio puramente commerciale, ha il pieno diritto di farlo, e se nel tempo della proiezione s'è divertito, ben venga, il film in questione ha svolto il suo ruolo.

    Secondo il tuo principio, non dovrebbero esistere interi capolavori del teatro, della letteratura, dell'arte, perché ai loro tempi erano considerati divertimenti frivoli.

    Ogni forma d'arte è volta al piacere di chi desidera godersela, ed ogni opera è stata criticata a suo tempo.

    Certo, non metto sullo stesso livello "Romeo e Giulietta" con "Twilight", anche se i temi trattati non sono poi così diversi, ma al contrario di te non ritengo sia totalmente immondizia.

    Ho letto diversi romanzi commerciali, e con uno scopo chiaro, non sai quant'è utile avere alcuni argomenti nel proprio arsenale per attaccare bottone con una ragazza, ed io non ho il fascino "del professore" cinematografico, non ho un aspetto aitante da abbinare ad una mente colta per far colpo (anche se messo in confronto a te e tuo fratello faccio la figura del belloccio), quindi mi avvalgo degli strumenti che ho.

    Quindi chi disprezza la letteratura, anche commerciale è di certo chi, di suo, non ha alcun modo per migliorarsi.

    Di certo esisteranno sempre storie di buoni contro i cattivi, che i buoni siano CIA o FBI non ha valore, di certo non possono essere Bin Laden o Hitler, anche se a te piacerebbe, visto che notoriamente patteggi per degli assassini.

    [segue]

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  3. Inoltre mi domando come una persona come te possa apprezzare arte e cultura. Sarai anche un professore, ma sinceramente per le tue affermazioni sei a livelli bassissimi di comprensione del mondo, dell'arte, della letteratura, della vita e della verità.

    Di certo ti piaceranno quei libri incomprensibili ai più, ma non per il loro significato o contenuto, ma perché ti fanno sembrare intelligente, peccato, non lo sei come credi, ed anzi, le tue affermazioni qui dimostrano esattamente quanto sei intelligente.

    Inoltre fosse per te, dovremmo essere ancora nell'era della pietra.
    Non ti rendi nemmeno conto che tutto è tecnologia, la macchina per la stampa era un evoluzione tecnologica enorme per il suo periodo, persino i libri furono un espressione di una nuova tecnologia, idem per molte altre cose. Del resto senza la tecnologia tu stesso non potresti vomitare il mare di CAZZATE che scrivi, non ti leggerebbe nessuno, nessuno ti conoscerebbe (il che non sarebbe nemmeno un male) ma sopratutto, torneresti ad essere lo zero che sei.
    Quindi non solo ti sei dimostrato falso ed ignorante, ma anche ipocrita.

    E finiamo con il CICAP.
    Forse per te, o illustre letterato dei miei stivali, la SCIENZA è qualcosa di nocivo, ed il CICAP rappresenta quella scienza che a te da fastidio, perché dimostra quanto falso e buguardo sei tu, ma anche quanto falso e bugiardo sia quel fetente di tuo fratello, che con le sue camicie a collo stretto sembra un coglione strozzato.

    E sai una cosa, il CICAP sarà pure pieno di cariatidi, ma il comitato Tanker Enemy è pieno di imbecilli ignoranti, non certo di belle donne (vi piacerebbe a te ed a tuo fratello (ma anche no da quel che si sente in giro), quindi direi che almeno il CICAP si salva, voi no.

    Detto questo, torna nel tuo buco, e restaci, spero almeno per un paio di millenni.

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    1. @Brother: continuando il tuo discorso...
      va anche poi considerato che molti autori osannati nel loro periodo non hanno retto il confronto con il tempo e sono caduti nel quasi totale oblio, ragion per cui non è possibile (tranne che per i MENTECATTI par tuo) giudicare la grandezza di un autore, un pittore, un musicista nel breve periodo anche se ci sono buone probabilità che un autore come Umberto Eco (che tu invidi tanto, sapendo che è almeno 1.000.000.000 miliardi di volte più intelligente, più colto, più capace di te) superi la prova de tempo, mentre tu cadrai nel dimenticatoio immantinente

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  5. Omero scrisse i suoi poemi per un uditorio che cercava il diletto, ma per il quale soprattutto delineò un sistema di valori ed una Weltanschauung in cui i Greci si riconoscevano. Omero fu filosofo, maestro di vita, vate, oltre che egregio poeta.

    Senti, straccione: insegni lettere o gastronomia? Hai mai sentito parlare della "questione omerica"? Hai mai sentito dire (a cominciare da Aubignac e Vico, ad es.) che probabilmente Omero non è mai esistito - e se certa tradizione lo vuole cieco - non ha scritto un bel niente? Hai mai sentito dire che Omero è - probabilmente - una "rappresentazione" della tradizione (ORALE) degli aedi? Hai mai sentito dire che Iliade e Odissea, pur essendo degli SPLENDIDI poemi (soprattutto l'Odissea, la traduzione che preferisco è quella della Bemporad) sono 99 su 100 delle "raccolte" di canti di secoli e secoli addietro la loro 'edizione'? Non hai mai letto che alla presunta epoca di Omero la scrittura era sì usata, ma NON per i poemi?

    Scusate le semplificazioni.

    INFIMO STRACCIONE DISINFORMATORE.

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    1. Ma cosa vuoi che sappia quello sciacallo fallito. crede di far colpo sulla gente usando un po' di latinorum, mentre si dimostra solo un fallito che non ha le capacità di sollevarsi oltre la condizione di MERDA, e sapendolo invidia le persone che vivono tranquille con soddisfazioni nella vita LAVORATIVA, nella vita SOCIALE e nella vita SESSUALE, cose che a lui sono tutte precluse.
      Vedi antonio SCIACALLO mercianò e ne ho voglia posso citare anch'io i filosofi, man ho bisogno di sfoggiare la mia cultura (quale sia) per sentirmi meno MERDA, perché, a differenza tua, ho soddisfazioni socialmente, lavorativamente, sessualmente (and so on) parlando.

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    2. Correggo perché c'è qualche errore di ortografia:

      Ma cosa vuoi che sappia quello sciacallo fallito.
      Crede di far colpo sulla gente usando un po' di latinorum, mentre si dimostra solo un fallito che non ha le capacità di sollevarsi oltre la condizione di MERDA che gli è congeniale e, sapendolo, invidia le persone che vivono tranquille con soddisfazioni nella vita LAVORATIVA, nella vita SOCIALE e nella vita SESSUALE, cose che a lui sono tutte precluse.
      Vedi antonio SCIACALLO mercianò se ne ho voglia posso citare anch'io i filosofi, e probabilmente meglio di te, ma non ho bisogno di sfoggiare la mia cultura (quale sia) per sentirmi meno MERDA, perché, a differenza tua, ho soddisfazioni socialmente, lavorativamente, sessualmente (and so on) parlando.

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  6. Antonio SCIACALLO marcianò mi spieghi perché OGNI ANNO, OGNI CLASSE IN CUI insegni ti prende per il culo?
    Perché solo i DIVERSAMENTE INTELLIGENTI ti danno un po' di bado?
    Perché sei UN FALLITO DI MERDA che invidia le persone che, per merito, hanno avuto successo, mentre tu potresti solo vuotare i pitali dei lebbrosi, dei malati terminali di AIDS?
    Perché, nonostante le tua prosopopea dimostri di essere in ignorante galattico (nel senso di IGNORARE, NON SAPERE)?
    Sarà che, SAPENDO DI ESSER UN FALLITO, hai solo invidia per le persone che HANNO un minimo di cervello, a differenza di te e di tuo fratello rosario FALSARIO?
    Sarà che cerchi di sollevarti scrivendo cazzate, mentre così dimostri dio essere solo un microcefalo incompetente?

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  7. Replies
    1. certo che rosica perché SA, come SANNO i suoi allievi, che è un fallito caratteriale, incapace di superare la fase anale della crescita e non arriverà mai alla fase fallica e alle fasi successive (sempre che abbia superato la fase orale...)

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  8. Bè se in tutto quello che scrive evidenzia il suo astio verso il CICAP e il resto del mondo è ovvio che stia rosicando

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  9. dalle vette delle questioni più alte scende verso la prosaica pianura delle necessità fisiologiche.

    ..Infatti me scappa na cagata...

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  10. Antonio, guarda che se continui a farti seghe mentali a raffica diventerai cieco :D

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