L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Saturday, January 12, 2013

Ostraka


http://zret.blogspot.com/2013/01/ostraka_12.html

Ostraka


E’ la logica in sé ad essere superficiale.

Gli óstraka sono frammenti di coccio o di pietra usati, soprattutto in Egitto, [dove veniva usato il papiro: sarà per questo che la parola è di origine greca? Ma vedi d'annà aff...] come materiale scrittorio. Sono stati rinvenuti óstraka scritti in greco, in ieratico, in demotico, in aramaico, in copto ed abche in arabo. Una categoria speciale è rappresentata dagli óstraka tebani del Nuovo Regno che hanno conservato abbozzi di pitture. Ad Atene, per circa un secolo, gli ostraka furono impiegati nelle votazioni per decidere un’espulsione decennale ai danni di uomini politici sgraditi.

I cocci impiegati nella pólis sono potenti metafore della condizione umana. Graffiati con il nome ed il patronimico, con lettere angolose, [prova tu a incidere un coccio con lettere tondeggianti] sono i frammenti di un’unità scissa. Il destino personale è inciso per mezzo di segni su superfici concave, come protetti in fragili gusci. Siamo induriti nella materia a somiglianza di mattoni cotti al sole. [parla per te]

L’esistenza è esilio. Il vasaio ci ha modellato al tornio del tempo: ha poi rotto il vaso ed i frantumi sono sparsi sul selciato. Per questo motivo non ci riconosciamo in noi stessi. Avvertiamo il dissidio, ma non sappiamo ricomporlo. La natura spezzata, eppure intimamente concorde dell’uomo è intuita da Eraclito.

“E dentro di noi è presente un’identica cosa: vivente e morto e lo sveglio ed il dormiente e giovane e vecchio: infatti queste cose, una volta rovesciate sono quelle e quelle, dal canto loro, una volta rovesciate, sono queste”. [Frammenti 14 (A 5. 115)]

Dunque dualità ed intercambiabilità dell’essere: il trascendimento dei contrari produce un’armonica asimmetria. [come se fosse antani supercazzola brematurata] E,’ infatti, l’asimmetria che accoglie la vita. Lo sapevano gli antichi architetti ed i facitori di versi che cercavano nel ritmo lo sdrucciolamento da cui riprendere la regolarità del passo. Il ritmo della vita è scazonte. [e tu sei uno scagazzonte]

L’essenza è nei disiecta, nella disintegrazione che rivendica l’unità. Il racconto acquisisce senso, quando la sintassi narrativa moltiplica le prospettive. Il linguaggio, soggiogato dalla logica, del tutto assente in questa mia vomitata, ostenta una saldezza che è insignificanza. Invece l’épos ed il canto dell’aedo proiettano sillabe di senso sull’intonaco della notte.

Attratti nell’orbita gravitazionale di un pianeta oscuro, incubiamo sogni disseccati a somiglianza di steli bruciati dal sole. Siamo agglutinati al cuore nero della terra. [TIE'!!!]

Solo quando (e se) saranno stati dissepolti, una volta rimossi i sedimenti, gli óstraka luccicheranno come attimi di eternità. Amen e RIP.

3 comments:

  1. Il ritmo della vita è scazonte......mi sembra decisamente una definizione molto autoriferita....

    ReplyDelete
    Replies
    1. Confermo, Sbudellorum :)

      Zret, già che ci sei, che mi dici dei trimetri giambici? E di Ipponatte? Adesso ti stupisco (e ti suggerisco un 'nuovo' termine da usare per intortare i poveracci): ZEUGMA; e discutiamo - quando vuoi - dei drammi satireschi. Saprai a quali (anzi: QUALE, dato che ne è pervenuto sino a noi SOLO UNO, vero?) mi riferisco, no?E, innanzitutto: QUANDO LA SMETTERAI DI INVENTARE MINCHIATE?

      ilpeyote a domanda IL COGLIONE IGNORANTE NON RISPONDE

      Delete
  2. Ennesima sega mentale del professoruncolo bilioso ...

    ReplyDelete